Come si fa la diagnosi

Per la diagnosi di reflusso gastroesofageo, non è necessario, in prima istanza, alcun accertamento né strumentale né di laboratorio, né sono necessari accertamenti allergologici. La diagnosi di reflusso è clinica ed emerge dall’insieme dei sintomi che il bambino presenta; il medico deve decidere solo se si tratta di reflusso banale o di malattia da reflusso e questo lo si desume dai disturbi che il bambino presenta.
Nella diagnostica del RGE si abusa viceversa di esami strumentali; c’è un’esagerata invasività anche e soprattutto a livello di strutture specialistiche. Un esame spessissimo eseguito, molto popolare al punto che sono gli stessi genitori spesso a richiederlo, è l’ecografia della regione esofago-gatrica. Orbene drasticamente si può affermare che non si deve mai richiedere ed eseguire l’ecografia nella diagnostica del reflusso perché non ha alcuna utilità dal punto di vista operativo. L’ecografia nella diagnostica del RGE ha vari limiti:
– è operatore-dipendente, cioè dipende molto dalle capacità d’interpretazione del medico che la esegue,
– è un test momentaneo, limitato nel tempo. Esso valuta, in altre parole, la presenza dei reflussi dallo stomaco verso l’esofago solo nel periodo limitato di tempo in cui si esegue l’esame. Il reflusso, viceversa, non è costante e non è presente in ogni momento ed è possibile che nei pochi minuti di osservazione con l’ecografo non se ne verifichi nessuno. Può quindi accadere che l’esame sia negativo e magari, non appena terminato, il bambino rigurgita e vomito, dimostrando praticamente che il reflusso dallo stomaco c’è ed eccome!,
– ma anche se l’esame fosse positivo, cioè rilevasse la presenza di reflussi nel periodo in cui viene eseguito, esso per il medico non ha alcuna utilità. Al medico non serve dimostrare la presenza del reflusso, che è già evidente in base al comportamento del bambino, ai rigurgiti, alle eruttazioni, alla ruminazione ecc.; il medico deve decidere solo se si tratta di reflusso banale o di malattia da reflusso e per questo, al contrario, l’ecografia non è discriminante, non è utile.

Quindi l’ecografia non è utile perchè la sua negatività non esclude la presenza di un RGE patologico così come la sua positività non aggiunge nulla a quello che il medico già sa in base alla storia del bambino ed ai suoi sintomi.
L’ecografia della giunzione esofago-gastrica può essere utile, in alcuni casi, per distinguere il RGE dalla stenosi ipertrofica del piloro, altra malattia del bambino molto piccolo che ha, a comune con il reflusso, il vomito come sintomo dominante o per evidenziare un’eventuale ernia dello stomaco al di sopra del diaframma (ernia jatale).
Degli altri esami, eseguibili solo in strutture specialistiche,
– la Phmetria computerizzata non è utilizzabile nei bambini piccoli; la Phmetria inoltre deve essere riservata ai casi di malattia da RGE importanti, complicati.
– con l’esame endoscopico (gastroesofagoscopia) si visualizzano certamente i caratteri della esofagite, ma l’endoscopia non può essere usata in prima battuta e in tutti i casi.

Queste indagini più approfondite presso strutture di livello superiore vanno riservate a casi veramente importanti e non rispondenti alla terapia, ai bambini con complicazioni serie.
Nella pratica ambulatoriale è autorizzato, nel sospetto concreto di malattia da reflusso, un tentativo ex juvantibus (test di prova) con antisecretivi (vedi dopo), senza ulteriori accertamenti.
Il criterio ex juvantibus può essere quindi utile. Per fare diagnosi bisogna però usare i farmaci contrastanti la secrezione acida (ranitidina e cosiddetti inibitori di pompa) e non i procinetici come il Plasil o il Peridon, che regolano i movimenti della parete dello stomaco. La malattia da RGE non si cura con i procinetici: è l’iperacidità nello stomaco che mantiene il reflusso, che dà l’esofagite e gli altri sintomi della malattia.
Quindi, in caso di sospetto reflusso patologico è inutile perder tempo con i procinetici, l’indicazione è per

_ la ranitidina (Ranidil o Zantac 10mg/Kg/die in 2 somministrazioni)
_ o per un inibitore della pompa protonica: omeprazolo (Losec), lansoprazolo (Lansox), esomeprazolo (Lucen).

Il miglioramento dei sintomi, la scomparsa delle crisi di pianto, del rifiuto del latte, con il trattamento confermano il sospetto di malattia da reflusso gastroesofageo. Va rilevato con questo trattamento scompaiono o si riducono i sintomi della malattia da reflusso ma non necessariamente il reflusso stesso: il bambino può continuare a rigurgitare, ad eruttare ecc. ma con il trattamento sta bene e piange come può piangere un bambino “normale”.