Norme di profilassi antipolvere

Parlare di allergia alla polvere di casa non è corretto. La polvere di casa è infatti un ” minestrone ” fatto da tante cose (laniccio, derivati epidermici, polveri minerali, animali ecc) ma la vera componente allergizzante è rappresentata da un animaletto invisibile a occhio nudo chiamato scientificamente Dermatophagoides pteronyssinus o acaro della polvere di casa. Questo animaletto vive nutrendosi delle forfore umane. Si annida, perciò, principalmente nei posti dove sta più a contatto con l’uomo e dove può trovare una nicchia ecologica per vivere e moltiplicarsi. E’ chiaro quindi che tutto il materiale lettereccio (in particolare materassi e cuscini), ma anche poltrone e divani, sono la sede naturale, ideale per la sua crescita. Dal letto poi, specie se a molle, il dermatofagoide o i residui di esso sarà disperso e si diffonderà nella stanza da letto, sul pavimento, sopra i mobili, sulle cornici delle porte, sui lampadari ecc., ma in particolar modo sui materiali più adatti all’impolveramento come tappeti, tendaggi, libri, animali di peluche.
Da tutto questo è chiaro, quindi, che la tappa fondamentale (senza la quale tutto il resto ha scarsa o nulla importanza) sarà il trattamento (con i coprimaterassi e i copricuscini) del cuscino e del materasso, l’evitamento di imbottiture di lana, piume e materiali vegetali, l’allontanamento dalla stanza di eventuali poltrone, tappeti, tendaggi. Fatto questo (tolta cioè la fonte del dermatofagoide) le altre precauzioni e pulizie saranno, se non inutili, certamente di minore importanza.

ISTRUZIONI PRATICHE
1) Il materasso. Non esistono materassi e cuscini antiallergici. Che siano di polirene o di gommapiuma o di lattice o di qualunque altro materiale (lana, piume, crine) i materassi vanno ricoperti con coprimaterassi di stoffa molto fitta (tipo cinz) e il rivestimento deve avere la chiusura lampo perché va tolto e lavato ogni settimana. Fondamentale è pertanto l’uso dei coprimaterassi e dei copricuscini; non è importante il tipo di materasso ma è importante che venga avvolto con questi materiali.
Un’altra soluzione (anche migliore e meno costosa) è quella di chiudere il materasso vecchio in un sacco di plastica che dovrà essere sigillato con del nastro adesivo affinché la polvere non esca. Questa soluzione, pur essendo quella ideale, ha lo svantaggio di essere più scomoda. Infatti la plastica è rumorosa, traspira poco, fa sudare ed è scivolosa. Si può ovviare parzialmente a questi inconvenienti mettendo tra il sacco di plastica ed il lenzuolo un asciugamano che va ovviamente lavato con periodicità settimanale
.Esistono in commercio e sono facilmente reperibili e comodamente utilizzabili coprimaterassi e copricuscini anallergici.
I materassi vanno appoggiati o su una rete metallica o su una tavola di legno o faesite.
Non vanno bene le reti a molle rivestite di stoffa perché accumulano la polvere.

2) I cuscini sono pericolosi come i materassi e per le stesse ragioni dovrebbero essere avvolti da copricuscini.
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3) Le coperte, specie se sono vecchie, si impregnano di polvere. Ancora peggio se le coperte sono vecchie imbottite. E’ perciò indispensabile usare coperte di cotone possibilmente nuove o almeno lavate spesso. Per il freddo vanno bene le coperte di lana sintetica (movil, leacril ecc.). I piumini e le piume in genere non devono esserci nella casa del bambino con allergia alla polvere, nemmeno nella stanza da letto dei genitori o nei cuscini del salotto. Le coperte vanno esposte molto spesso al sole, vanno passate con l’aspirapolvere o sbattute all’aperto.
4) Se nella stanza ci sono altri letti (fratelli ecc.) anche questi costituiscono fonte di inquinamento allergenico e quindi devono essere trattati e modificati nello stesso modo di quanto fatto per il bambino allergico.
5) Sul pavimento non ci devono essere tappeti. Solamente se il pavimento è molto freddo si potranno usare tappeti sintetici, da bagno, che dovranno essere messi in lavatrice ogni settimana. Se i pavimenti sono vecchi, fessurati e polverosi vanno lavati, cerati o coperti con vernice (synteko) in modo che non trattengano la polvere.
6) Quando si fanno le pulizie si solleva la polvere e occorre che il bambino sia lontano e che rientri dopo che la stanza è stata ben arieggiata. L’aspirapolvere va tenuto lontano dal bambino ed il suo sacco va lavato molto spesso o ancor meglio cambiato se l’aspirapolvere ha il sacco di carta. Per il resto delle pulizia o in alternativa all’aspirapolvere usare uno straccio umido.
7) I giocattoli di pelo trattengono la polvere: aspirarli ogni giorno o passarli con lo straccio e sbatterli o metterli in lavatrice. Ottimo anche metterli in congelatore per 24 ore. Meglio ancora sostituirli con altri giocattoli che non raccolgono la polvere. Togliere semplicemente tutti i giocattoli non è giusto verso il bambino.
8) Mensole, libri, giornali, oggetti inutili, si coprono spesso di polvere e vanno puliti o tolti o conservati al chiuso. Le soffitte sono interdette a questi bambini. E’ possibile che se un bambino allergico alla polvere va a dormire fuori casa (da parenti, in albergo ecc.) gli venga un accesso di asma se nella stanza non son state adottate tutte quelle misure antipolvere prima descritte
9) Gli animali a pelo come uccellini, cani, gatti, scoiattoli, criceti, topolini sono un pericolo per il bambino allergico. Anche se il bambino non è allergico verso l’animale al momento della visita, sarà molto facile che lo diventi un futuro. Perciò in ogni caso se a casa non ci sono non bisogna comprarne; se ci sono già sarà opportuno staccarsene.
Le forfore e gli epiteli animali vanno a far parte della polvere di casa e sarà successivamente molto difficile da eliminarli specie da poltrone, tappeti o da altri materiali della casa più adatti all’impolveramento. Si possono tenere tartarughe e altri rettili o pesci.
10) Deve essere ricordato e sottolineato che molti altri fattori possono concorrere ad aggravare i disturbi di un bambino allergico. Nell’ambiente dove il bambino vive dovremo cercare quindi di evitare i principali irritanti: soprattutto l’estremamente dannoso fumo di sigaretta, ma anche odori di vernice e colori, vapori di combustione di carbone e legna, odori intensi di fiori (viole, rose, lillà ecc.) profumi che si volatilizzano, cosmetici, deodoranti, odori di smacchiatori a secco, alberi di Natale (usare quelli sintetici).Non fumare in casa né in auto.
11) L’umidità relativa della camera del bambino deve essere tenuta al di sotto del 60%, in quanto l’acaro si moltiplica preferenzialmente a 22 °C e al 60% di umidità. Questo è evidentemente antitetico rispetto all’uso spesso consigliato dell’umidificatore che è controindicato per questi bambini; teoricamente la cosa migliore sarebbe far dormire il bambino con “la finestra aperta”.
L’uso di acaricidi (benzoil-benzoato, ACAROSAN) è considerato di discreta utilità: In particolare un accorgimento può essere quello di trattare il materasso prima di avvolgerlo nel coprimaterasso. E’ opportuno tuttavia usarli solo nei casi in cui divani, tappeti e moquette non possono essere rimossi.Debbono tuttavia essere usati più frequentemente di quanto consigliato dalle case produttrici: non due volte l’anno ma almeno ogni due mesi.

NOTE
Fondamentale è il trattamento del materasso e del cuscino. Le feci dell’acaro, che sono il materiale più strettamente allergizzante hanno un certo peso e non si sollevano che di pochi centimetri rispetto al piano sul quale sono depositate. Il materiale allergizzante si respira pertanto dormendoci sopra, nelle ore notturne.
Per quanto riguarda il lavaggio degli effetti letterecci (lenzuola) ricordarsi che con il lavaggio a temperature oltre 60°C tutti gli acari muoiono. Se non si vuole arrivare a queste temperature si possono utilizzare 5 ml di olio di eucaliptolo (si compra in erboristeria) aggiunto all’usuale detergente. Si fa poi il normale ammollo con acqua a 30° per 30- 60 minuti.