Errori comuni

  • ŸNon considerare che nel trattamento del bambino con asma, sia nella fase acuta (bambino con respiro sibilante più o meno affannato), che nel trattamento di fondo, la tecnica migliore per somministrare farmaci per via inalatoria è quella con la bomboletta spray e il distanziatore. Nel bambino più grande possono essere usati anche i cosiddetti erogatori di polveri secche. L’aerosolterapia classica, con apparecchio normale o a ultrasuoni, rappresenta sempre un sistema peggiore, una seconda scelta, che va riservata a casi molto particolari. Il bambino che fa terapia inalatoria deve usare le bombolette con il distanziatore o gli apparecchi erogatori di polvere secca e non l’aerosol classico.
  •  Usare gli spray predosati (le bombolette) senza distanziatore. Il bambino non è in grado di coordinare l’inspirazione con la spruzzata; non riesce cioè ad inspirare profondamente in sincronia con l’uscita del farmaco dalla bomboletta. L’uso del distanziatore permette di inalare il farmaco tranquillamente in più atti respiratori successivi. L’uso della bomboletta senza distanziatore è, a qualsiasi età, illogico.
  •  Considerare il cortisonico per via inalatoria il farmaco della fase acuta. Nella fase acuta, nel bambino sibilante, il Clenil, il Prontinal, il Fluspiral, il Flixotite, il Pulmaxan, lo Spirocort non servono: servono il Broncovaleas o il Ventolin. Il cortisonico per uso inalatorio, alle usuali dosi, non esplica alcun effetto nel trattamento della crisi asmatica. Il farmaco della fase acuta è dunque il broncodilatatore (salbutamolo: Broncovaleas o il Ventolin). In altre parole nella terapia aerosolica dell’attacco acuto si può anche utilizzare il cortisonico (Clenil A e  gli altri), ma deve essere imperativamente presente il salbutamolo il quale solo è efficace in questa fase. Il cortisonico, viceversa, è il farmaco del trattamento di fondo.
  • Temere il Ventolin o il Broncovaleas. Molto spesso nel trattamento della fase acuta il medico prescrive 1-2 puff di questi farmaci 1-2 volte al giorno. Queste dosi sono del tutto inefficaci a qualsiasi età, anche nel lattante. Il numero dei puff deve essere maggiore e la loro somministrazione molto più frequente. Ricordarsi che 20 puff di Ventolin corrispondono a una compressa dello stesso Ventolin e a 8 gocce di Broncovaleas. Quante gocce di Broncovaleas inalano, ogni giorno, i bambini che fanno l’aerosolterapia classica? A quanti puff corrisponderebbero?
  • Ÿ  Usare il broncodilatatori (Ventolin cpr o sciroppo) per via orale: l’efficacia è minore e gli effetti collaterali sono maggiori.
  • Non fare il trattamento di fondo nel bambino asmatico. L’asma è una malattia infiammatoria cronica con saltuarie riacutizzazioni broncostruttive. La terapia dell’asma è la terapia della infiammazione minima persistente e non solo dell’accesso asmatico.
  • L’asma da sforzo è espressione di iperreattività bronchiale, cioè di infiammazione minima persistente. Nel bambino con asma o tosse insorgenti durante lo sforzo fisico, la corsa ecc. va fatto pertanto il trattamento di fondo con il cortisonico per inalazione; in questi bambini si può aggiungere il salbutamolo come prevenzione prima di uno sforzo, es. una gara, programmato. Eventualmente qualora lo sforzo non sia prevedibile si può utilizzare il salmeterolo (broncodilatatore a lunga azione: Serevent) invece del salbutamolo.
  • Il Clenil A, lo Spirocort, il Pulmaxan, il Prontinal,  sono sospensioni; non vanno utilizzati, perché non vengono nebulizzati, con gli apparecchi ad ultrasuoni. Ma anche con gli apparecchi normali determinano la formazione di particelle di dimensioni eccessive e troppo grandi per raggiungere le parti più lontane nel polmone.
  • Tenere il boccaglio distante dalla bocca. Una distanza di pochi cm. dalla faccia determina una riduzione dell’inalato di circa l’80%.
  • Praticare l’aerosol quando il bambino dorme perché si agita e piange durante la seduta: il bambino che piange inala certamente in misura ridotta, ma sicuramente di più del bambino che dorme.
  • Fare l’aerosol respirando attraverso il naso: il filtro nasale blocca le goccioline che non arrivano dove dovrebbero, alla parti più periferiche dei polmoni.
  • Tenere il boccaglio in bocca ma respirare attraverso il naso.
  • Aggiungere nell’aerosol i mucolitici (Fluibron e Fluimucil): il Fluibron (ambroxol) è inutile, il Fluimucil (acetilcisteina) può dare asma, è, in altre parole, irritante per i bronchi. L’asmatico non deve fluidificare le secrezioni, deve dilatare i bronchi.
  • Nebulizzare il salbutamolo con l’acetilcisteina (Fluimucil) e con il nedocromil sodico (Tilade). Queste associazioni comportano la formazione di precipitati che non vengono nebulizzati.
  • Gli antibiotici per via inalatoria non sono autorizzati. Fanno eccezione i soggetti con fibrosi cistica per un limitato numero di antibiotici (es. aminoglicosidi). Non ha senso l’uso indiscriminato degli antibiotici per via aerosolica nella patologia respiratoria.
  • L’asmatico non deve praticare terapia sulfurea perché lo zolfo è irritante e potrebbe scatenare crisi di asma.