Cosa fare?

Abbiamo già detto che nel 95% dei casi la determinazione della causa di una tosse persistente non richiede il ricorso a strumenti diagnostici che non siano una accurata raccolta di notizia dai genitori e dal bambino stesso accompagnata da un attento esame clinico del medico. Non sono quindi necessari al primo approccio del bambino nella pratica quotidiana accertamenti di laboratorio, esami del sangue, test allergici. Una “anamnesi” accurata è nella maggior parte dei casi già molto orientativa e in funzione di essa il medico cercherà dei segni che ne possano confermare o meno l’orientamento diagnostico. Nel caso della tosse asmatica per esempio ci sono vari sistemi, alcuni dei quali possono essere utilizzati dagli stessi genitori, per chiarirne la natura. Uno sforzo fisico, ad esempio una corsa o ripetute flessioni, possono indurre un respiro sibilante che può a volte essere percepito avvicinando l’orecchio alla bocca del bambino. Uno sforzo analogo può essere indotto dal medico mentre visita comprimendo il torace del bambino che respira. In questo modo il medico spesso, specialmente sulla parte anteriore del torace, riuscirà a percepire con il fonendoscopio, i sibili in espirazione o un allungamento significativo della fase espiratoria del respiro. Un altro test è quello della somministrazione del farmaco broncodilatatore: la tosse asma-equivalente risponde bene al trattamento inalatorio con broncodilatatori. Una risposta positiva alla loro somministrazione ha quindi un significato diagnostico. Non ha effetto viceversa su questi tipo di tosse l’assunzione di antistaminici, pure così frequentemente utilizzati in questi casi: la tosse dell’asmatico non è principalmente collegata all’azione nell’organismo dell’istamina e quindi gli antistaminici non possono essere efficaci su questo sintomo.

Possono ancora essere d’aiuto altri elementi come ad esempio la presenza di una dermatite atopica o di quei segni “minori di atopia” come la pelle secca e ruvida, la doppia piega della palpebra inferiore degli occhi, il piccolo taglio a livello dell’impianto delle orecchie.

Per la sinusite la conferma del sospetto diagnostico viene ricercata dal medico attraverso l’osservazione, con un normale otoscopio, delle fosse nasali. La presenza di mucopus giallo o verdastro confermerà il sospetto di sinusite mascellare, Lo stesso esame può essere utile per distinguere la tosse da sinusite da quella da allergia: nelle forme allergiche la mucosa che riveste il naso apparirà pallido-violacea e gonfia e la secrezione nasale sarà limpida trasparente, sierosa.

Per la sinusite etmoidale, che come detto è la più frequente nel bambino, l’esame della gola con la lampadina e il bastoncino abbassalingua permetterà talora al medico di vedere delle colate di mucopus sul faringe provenienti dall’alto (dal “rinofaringe”). E’ il mucopus che tracima dai seni etmoidali.