Sono utili gli esami e quali esami vanno eseguiti?

In occasione del primo episodio di orticaria acuta usualmente non è necessario, per i motivi precedentemente detti e per il fatto che si tratta di una malattia benigna con tendenza alla risoluzione spontanea in breve tempo, eseguire alcun accertamento diagnostico. Accertamenti allergologici sono eseguibili in quei casi, una minoranza, in cui, come spiegato dianzi, è sospettabile un’origine allergica. In altri casi, quando la storia clinica del bambino è indicativa in tal senso si possono eseguire i test specifici delle orticarie fisiche (cubetto di ghiaccio per l’orticaria da freddo, pesi per l’orticaria da pressione, corsa o altro per l’orticaria da caldo, stimolazione della pelle con una punta smussa per il dermografismo etc.).
Nel caso dell’orticaria cronica come detto gli accertamenti allergologici, che pure vengono usualmente eseguiti, sono praticamente sempre negativi. Possono essere eseguiti, una volta esclusa con una approfondita ed attenta raccolta della storia clinica del bambino le orticarie da fattori fisici, tutta una serie di accertamenti alla ricerca di focolai di infezione nascosta, di parassiti intestinali, di germi come l’Helicobacter pylori per quanto non tutti siano concordi nel ritenere che i parassiti intestinali e l’Helicobacter possano essere responsabili di orticaria. Talora si eseguono anche test di provocazione (prove pratiche in assenza di esami di laboratorio disponibili) con additivi alimentari per quanto gli additivi alimentari non siano così frequentemente responsabili di orticaria cronica come una volta si riteneva. Infine per quella grande fetta di orticaria cronica da autoanticorpi è possibile eseguire il test cutaneo con il siero derivato dallo stesso sangue del paziente (Test dell’autosiero) e valutare, con esami specifici, l’eventuale coesistenza di malattie della tiroide o della celiachia.
I test eseguiti non sempre, tuttavia, permettono di identificare la causa dell’orticaria ed indipendentemente dalla conoscenza della causa al medico compete programmare il trattamento che, se ben condotto, può essere risolutivo.