Quali sono le cause

Qualsiasi genitore che accompagni usualmente il proprio bambino all’asilo può rilevare che una buona metà dei bambini è normalmente assente, sono i piccoli malati rimasti a casa, e che dei presenti una buona quota è costituita da bambini “raffreddati”, con tosse, naso che cola ecc.Il motivo di questa particolare suscettibilità dei bambini dell’asilo alle infezioni respiratorie sta nella loro stessa età e nel loro stesso stare insieme. Si tratta di piccoli bambini con capacità di difesa nei confronti delle infezioni (“difese immunitarie”) ancora non del tutto sviluppate, inseriti in una comunità dove la circolazione degli agenti responsabili di malattie, virus in testa, è notevole ed in cui, quindi, sono continuamente esposti all’aggressioni da parte di questi “agenti patogeni”. Ovviamente molte volte questa aggressione avrà la meglio ed il virus o il microbo, vincendo le non forti resistenze del bambino, riuscirà a dare la malattia. I fattori fondamentali responsabili delle ricorrenti infezioni respiratorie del piccolo bambino sono dunque l’età del bambino, con le difese immunitarie tuttora in via di evoluzione, e la sua socializzazione, cioè l’esposizione a molteplici e ripetute aggressioni, soprattutto virali. Lo stare insieme a tanti altri bambini fa sì che il nostro piccolo sia raggiunto in maniera pressoché continua da virus, trasmessi dai coetanei, con i quali non ha ancora avuto contatti e nei confronti dei quali, quindi, non ha ancora potuto sviluppare appropriate “armi di difesa”. Ma c’è di più: ogni infezione virale che il bambino contrae causa un impoverimento ulteriore delle sue capacità di difesa, una transitoria depressione immunitaria. Per tale motivo ogni infezione facilita la successiva, in una specie di vortice. Il bambino che è rimasto in casa perché malato non ha avuto ancora il tempo di riacquisire, dopo l’infezione, un adeguato livello di difesa, di superare la depressione immunitaria che il virus ha determinato, quando viene ricondotto all’asilo e riesposto, in questo stato di debolezza, a nuove ulteriori aggressioni. Invariabilmente si riammala, ha una nuova ulteriore riduzione delle difese e, quindi, al ritorno all’asilo una nuova infezione……e così via in un circolo vizioso spesso sempre più stretto fino a che, con la massima disperazione dei genitori, a volte sembra che basti che rimettano il naso, anche per un solo giorno, nell’asilo per riammalarsi!
In questi bambini è praticamente inutile cercare una causa al di fuori della loro età e della frequentazione dell’asilo. Non sono praticamente mai “immunocarenti” nel senso medico del termine, non hanno praticamente mai mancanza di “anticorpi”: le loro capacità di difesa sono semplicemente quelle appropriate all’età e si stanno evolvendo. Succede spesso invece che sottoposti ad esami di laboratorio vengano etichettati come “poveri di anticorpi”. Spesso non viene considerato che nel piccolo bambino i livelli di questi anticorpi sono naturalmente e fisiologicamente più bassi di quelli degli adulti e che, spesso, sono i valori degli adulti quelli che sono posti come riferimento nei referti delle analisi. Ancora talora non si considera che anche quando un autentico deficit degli anticorpi viene rilevato, come nel caso delle cosiddetti IgA, esso potrebbe non essere causa di infezione ma semplice conseguenza della infezione virale stessa.
Un’altra motivazione che spesso viene addotta, oltre al deficit delle difese immunitarie, è quella delle “tonsille malate”. Abbiamo già visto che le tonsille in realtà non c’entrano affatto: non sono loro responsabili di questo ammalarsi frequente dei bambini dell’asilo anche se, spessissimo, come vedremo, sono imputate di ogni cosa e condannate all’estirpazione.