Non sempre è asma quello che sembra asma

La diagnosi di asma è molto frequente e molti sono i bambini asmatici. Tuttavia accade non infrequentemente che bambini ritenuti asmatici e sovente come tali curati, anche per lunghi periodi, in realtà non lo siano. A volte è considerata asma una tosse restia a passare o che tende a ritornare spesso, evenienza, ad esempio, non infrequente nel bambino dell’età dell’asilo. A volte la risposta positiva al trattamento con cortisone o al salbutamolo (Ventolin o Broncovaleas) induce ad etichettare il bambino come asmatico ed a proporre in seguito per ogni tosse il medesimo trattamento antiasmatico. Molto spesso viene interpretata come asma la difficoltà respiratoria che ricorre nel bambino con laringite ricorrente (il cosiddetto “laringospasmo”) etc.

E’ fondamentale che il medico, soprattutto di fronte a storie cliniche confuse o ad “asme” che non migliorino stabilmente con il trattamento, non si appiattisca supinamente su quanto in buona fede raccontato dai genitori o su diagnosi già emesse da colleghi che hanno esaminato il paziente in precedenza. La diagnosi di asma è molto spesso fatta in eccesso e, fra le altre, le patologie che più frequentemente sono interpretate come asma sono la laringite e la sindrome da iperventilazione dell’adolescente neurotica.

La laringite stridula (o laringospasmo o pseudocroup) come l’asma è caratterizzata da tosse e affanno, e per tale motivo nella fase acuta può essere scambiata con l’asma. D’altra parte i genitori che non hanno strumenti per distinguere le due malattie riferiscono al medico di episodi di asma; tuttavia chiedendo bene emerge che la tosse è abbaiante, da foca o da cagnolino, e la difficoltà respiratoria consiste in un rumore rude, uno stridore durante l’ispirazione, mentre nell’asma la l’affanno si accompagna  a un respiro sibilante, un fischio, soprattutto durante l’espirazione.  Distinguere fra le due malattie non è difficile, a pensarci, e non è privo di importanza. L’asma è una malattia che crea un vissuto molto più pesante e preoccupato con accertamenti allergologi e strumentali, controlli ripetuti, trattamenti di lungo termine e impegnativi. La laringite viceversa non è quasi mai allergica, a meno che non sia accompagni in simultaneità a vera asma, non richiede trattamento di prevenzione, è legata all’età ed alle infezioni virali e con il tempo tende a scomparire.

Non rare le “false asme” anche nell’età dell’adolescenza, in particolare nelle ragazze. Sono quelle asme che compaiono all’improvviso, senza segni di preavviso, in ragazze che sono sedute a scuola o davanti al televisore e, in ogni caso, in situazioni di riposo. La ragazza in maniera improvvisa comincia a respirare affannosamente e spesso, automaticamente, ricorre a qualche spruzzo di Ventolin in bomboletta spray. Spesso vengono portate, con urgenza, in ospedale dove, altrettanto spesso sono sottoposte a trattamenti intensivi con flebo, iniezioni di cortisone e quant’altro. Quasi sempre queste ragazze sono seguite da centri di broncopneumologia pediatrica e trattate secondo gli schemi classici del trattamento di fondo dell’asma (spray o aerosol, bentelan, singulair e quant’altro).

Non si tratta di episodi asmatici veri ma di crisi di origine psicologica (sindrome da iperventilazione) ed almeno quattro considerazioni dovrebbero indurre ad escludere la vera asma:

  • la mancanza della tosse: gli episodi di asma sono sempre accompagnati dalla tosse, anzi è possibile che un soggetto asmatico abbia la tosse senza affanno ma mai che abbia l’affanno senza tosse, cioè senza il segno dell’infiammazione dei bronchi. La prima domanda da fare è quindi: c’è tosse?
  • la comparsa improvvisa ed a riposo: è estremamente improbabile che la crisi d’asma cominci di colpo (per quanto questa opinione sia molto diffusa  e l’immaginario collettivo si figuri l’asma come subitanea, improvvisa, repentina)  soprattutto se la ragazza non sta praticando attività fisica e sta a riposo.
  • è  estremamente difficile che un asmatico in trattamento di prevenzione adeguatamente condotto continui ad avere importanti episodi di asma. In altre parole se un bambino asmatico sta eseguendo il trattamento di prevenzione con gli spray e distanziatore o con le polveri e malgrado questo continua ad avere crisi le possibilità sono solo tre:
    • dice di fare il trattamento e non lo fa
    • lo fa con tecnica sbagliata
    • ultimo ma probabilmente più frequente, non ha l’asma e la diagnosi non è corretta.
  • infine, in queste ragazze gli esami strumentali (la spirometria) sono sempre normali.

Quindi bisogna essere molto attenti quando una ragazza adolescente che magari ha veramente presentato asma in passato ed è veramente allergica, comincia a presentare ripetuti episodi di affanno, ma senza tosse, a riposo, insorgenti improvvisamente e di colpo scomparenti: Quasi sicuramente di tratta della sindrome da iperventilazione legata ad emotività.

In conclusione se i sintomi non sono del tutto chiari o non chiaramente compatibili, se malgrado il trattamento non c’è miglioramento, bisogna rivalutare la diagnosi di asma per evitare che tale diagnosi diventi un’etichetta inamovibile malgrado le incongruenze e che condizioni nel tempo la valutazione dei sintomi e le  terapie da eseguire.