Errori comuni

1. Non tutte le malattie cutanee pruriginose sono dermatite atopica (altre malattie cutanee intensamente pruriginose sono, ad es., la scabbia, l’orticaria papulosa o strofulo, la dermatite erpetiforme);2. Considerare dermatite atopica (e mettere per questo a dieta senza proteine del latte la madre e il neonato) la crisi ormonale (acne neonatorum) della 3°-6° settimana. Le lesioni sono puntiformi e tipicamente analoghe a quelle dell’acne puberale;
3. Considerare dermatite atopica la cheratosi pilare. Le lesioni sono puntiformi e localizzate alle guance, alle superfici deltoidee, alla superficie anteriore delle cosce;
4. Considerare la dermatite atopica sempre e in ogni caso una allergia alimentare. L’allergia agli alimenti può essere un fattore importante, ma non sempre è presente e non sempre è l’unico fattore;
5. Considerare la dieta l’unico strumento terapeutico: la dieta non è l’unica terapia ma deve affiancare la terapia locale e quella generale, nonché le norme d’igiene cutanea e ambientale;
6. Trattare con dieta tutti i casi di dermatite anche i più lievi che si gioverebbero della sola terapia medica;
7. Trattare con la dieta la dermatite esordita tardivamente, quando l’allergia alimentare, qualora sia stata presente, è ormai scomparsa;
8. Protrarre la dieta oltre l’evidenza dell’insuccesso;
9. Usare come unici dati di riferimento i prick e i RAST. Paradossalmente la gestione del bambino con dermatite atopica si potrebbe fare anche senza eseguire test allergologici.