Che cos’è l’asma e come curarla

  • L’asma bronchiale è una malattia caratterizzata da una ostruzione delle vie respiratorie che si manifesta con affanno, tosse, sibili; alcuni bambini asmatici possono avere, per qualche tempo, soltanto tosse persistente;
  • Il termine asma e i termini bronchite asmatica, broncospasmo, respiro sibilante, broncostruzione, fischi ecc. sono equivalenti; attualmente si tende ad utilizzare semplicemente il termine asma e non più gli altri, spesso usati perché per i genitori la parola asma appare più impressionante, per evitare confusioni e per sensibilizzare i genitori sulla necessità del trattamento anche prolungato nel tempo;
  • L’asma non è necessariamente una malattia allergica: mediamente l’asma è una malattia allergica solo nel 50% dei casi e sotto i 3-4 anni solo in 1/3 dei casi;
  • La crisi d’asma con affanno, tosse intensa, respiro sibilante è solo la punta dell’iceberg: il bambino asmatico spessissimo anche al di fuori della crisi ha affanno o tosse quando corre, quando ride, negli ambienti fumosi, negli ambienti umidi. Questo perché la vera sostanza dell’asma consiste in uno stato di infiammazione lieve ma persistente dei bronchi, anche al di fuori della crisi, che si accompagna con una tendenza dei bronchi ad ostruirsi per effetto di vari fattori che nelle persone non asmatiche, cioè senza questa condizione di irritazione persistente dei bronchi, non sarebbero in grado di dare alcun effetto;
  • Le motivazioni di questa condizione di esagerata reattività dei bronchi stanno, come detto, nell’infiammazione determinata dalle allergie (ma non solo), dai virus, dall’inquinamento ambientale soprattutto da fumo di sigaretta;
  • Quando sussiste questa situazione di esagerata reattività, qualunque sia il fattore che la determina, sono molteplici le situazioni che possono agire da fattori scatenanti e determinare l’ostruzione dei bronchi cioè la crisi d’asma. I fattori più frequentemente responsabili dello scatenamento della crisi nei bambini con iperreattività bronchiale sono i virus (anche nel bambino fortemente allergico la causa che più frequentemente scatena la crisi d’asma è l’infezione da virus delle vie aeree superiori), il respirare le sostanze nei confronti delle quali il bambino è allergico, l’inquinamento ambientale, il fumo di sigaretta, lo sforzo fisico, l’assunzione di aspirina.

Da tutte queste attuali conoscenze sulla natura dell’asma derivano varie conseguenza dal punto di vista pratico, nel trattamento della malattia:

1)    La cura della crisi acuta d’asma non è tutta la cura della malattia; il bambino con l’asma deve essere certamente curato quando ha la crisi ma soprattutto deve essere curato quando non ha la crisi, proprio per evitare che le crisi si ripetano;

2)    E’ fondamentale eliminare non solo tutti quei fattori che possono scatenare la crisi ma anche tutti quei fattori che possono dare quella condizione di infiammazione persistente dei bronchi che è alla base della tendenza alle crisi; è indispensabile inoltre che quando questa infiammazione è presente (la sua presenza è dimostrata dalla tosse e/o dall’affanno dopo sforzo, dalla tosse quando si ride ecc, oppure dall’esame spirometrico eseguito dopo sforzo fisico) venga curata a lungo per eliminarla.

QUINDI DAL PUNTO DI VISTA PRATICO

1)    Per tutti i bambini per i quali più di una volta sia stata fatta dal medico curante diagnosi di bronchite asmatica, broncospasmo, asma, indipendentemente dal fatto che si tratti di bambini allergici o meno, alcuni provvedimenti sono sempre necessari:

  1. eliminare il fumo di sigaretta in casa, nell’auto, negli ambienti frequentati dal bambino;
  2. eliminare dall’ambiente in cui il bambino vive la polvere domestica (questo anche se il bambino non fosse allergico agli acari della polvere);
  3. evitare, se possibile ed almeno fino a quando la iperreattività bronchiale non sia sotto controllo, la frequenza dell’asilo (l’asilo è la causa principale delle frequenti infezioni virali del bambino piccolo).

2) Se fosse dimostrata una condizione di allergia ad inalanti o ad alimenti:

mettere in atto tutti quei provvedimenti che permettano di ridurre l’esposizione alle sostanze nei confronti delle quali sia stato accertata una condizione di allergia (polvere, pollini, muffe, animali domestici, alimenti)

3) Curare l’infiammazione bronchiale di fondo responsabile della tendenza alle crisi d’asma con:

  1. principalmente cortisonici per via inalatoria (preferibilmente con bombolette spray o aerosol dosato con distanziatore) a lungo, fino ad assicurare almeno 2-3 mesi di benessere o fino a quando la spirometria da sforzo non si normalizza. I cortisonici per via inalatoria si possono usare molto a lungo perché sono praticamente privi di effetti collaterali (Flixotide o Fluspiral o Lunibron o Pulmaxan o Clenilexx);
  2. antileucotrieni, per lo stesso periodo (Singulair o Montegen);
  3. Non sono una terapia fondamentale nell’asma ma possono essere talora utili anche gli antistaminici. Gli antistaminici di ultima generazione hanno anche una modesta azione antinfiammatoria e possono ridurre le infezioni virali delle vie aeree.

4) in caso di crisi d’asma vanno utilizzati i farmaci per via inalatoria, anche in questo caso preferibilmente mediante bombolette spray con il distanziatore (Ventolin o Broncovaleas.) L’uso della via inalatoria è sempre preferibile alla somministrazione degli stessi prodotti per via orale perché si possono somministrare, direttamente sui bronchi, dosi molto elevate con modestissimi effetti collaterali generali. L’uso dei prodotti per via orale (es. Ventolin in compresse o sciroppo) ha minore efficacia dell’inalazione, maggiori effetti collaterali e deve essere limitato a quei pochissimi casi in cui il bambino non può utilizzare la bomboletta o l’aerosolterapia. I cortisonici per via orale o iniettiva vanno usati solo se non c’è miglioramento con le bombolette spray.