Asma vuol dire sempre allergia?

Essere asmatici non vuol dire necessariamente essere allergici. Un fattore discriminante fondamentale per sospettare l’allergia in un bambino asmatico è quello dell’età. Mentre fra i bambini con respiro sibilante ricorrente dell’età prescolare, della scuola materna e dell’asilo, solo un terzo circa è allergico, fra i bambini più grandi l’allergia è presente in percentuale molto più elevata. Difficilmente un bambino dai sei anni in poi con asma non è allergico e tanto più difficilmente quanto maggiore è l’età.

I bambini in età prescolare con “broncospasmo” ricorrente rappresentano spesso una fonte di preoccupazione per i genitori i quali temono la possibilità della persistenza dell’asma e sono preoccupati del ripetuto uso di farmaci, in particolare dei cortisonici. In realtà, come detto solo un terzo dei bambini con respiro sibilante ricorrente è costituito da asmatici veri; i due terzi di questi bambini sono i cosiddetti sibilanti in virosi, cioè bambini che presentano il sibilo espiratorio solo in corso di infezioni virali a causa di una ristrettezza dei loro bronchi legata all’età ed accentuata dall’ispessimento della parete dovuta all’infezione del virus. Crescendo i bambini ed aumentando il calibro dei bronchi il fenomeno non si verifica più e questi bambini smettono di avere l’asma (o il broncospasmo o la bronchite asmatica che dir si voglia). Si tratta di bambini non allergici, senza familiarità per malattie allergiche; questi bambini non necessitano del trattamento di fondo, prolungato nel tempo, proprio di quei bambini sibilanti in età prescolare che hanno le caratteristiche degli asmatici veri.

I bambini sibilanti in età prescolare che hanno la tendenza a restare asmatici negli anni possono essere sospettati in base ad alcuni criteri, i principali dei quali sono l’avere familiari allergici (ma deve trattarsi di vere allergie, accertate e non presunte), l’avere la dermatite atopica, l’essere positivi ai test allergologici cutanei o sul sangue per qualche allergene inalatorio (es. acari, pollini, pelo di gatto). I bambini che in base a tali criteri possono essere considerati destinati alla persistenza nel tempo della loro asma vanno considerati asmatici veri e sottoposti al trattamento “di fondo” che serve a farli stare meglio senza crisi e, secondo alcuni ma non tutti sono concordi, ad evitare la comparsa e l’accentuazione di alcune alterazioni irreversibili dei bronchi che comportano un decadimento persistente della funzione respiratoria e che sono molto precoci nella loro comparsa.